PERSUASIONE
55 | Persuasione
Alec Soth
Grand Palais
2007
dalla serie Paris / Minnesota
Courtesy Magnum Photos
Il Grand Palais di Soth trasmette sottili messaggi su diversi livelli. Si tratta, naturalmente, ‘del’ teatro della moda parigina che riesce ancora a mantenere la sua posizione aurea nel mondo della moda a livello globale. È anche il ritratto di qualcuno per cui il termine ‘icona’ è, per una volta, appropriato: il defunto Karl Lagerfeld, che aveva capito il gioco di Soth e vi ha fatto la sua parte. Però, indietreggiando e includendo nell’inquadratura anche un altro fotografo che sbircia di lato, Soth è pronto a bucare la nostra idea di esclusività, mostrando che non è da solo e che non è solo un’altra pedina nel gioco volto a costruire e mantenere la celebrità.
56 | Persuasione
Brian Ulrich
Chicago, IL
dalla serie Retail
Courtesy L’artista
L’immagine di Brian Ulrich di una famiglia americana immersa in un’abbondanza elettronica racconta dei poteri seduttivi dei mass media e del marketing di massa, dei suoi messaggi seduttivi moltiplicati e amplificati. La sua inquadratura riprende questo gigantesco edificio, che potrebbe essere definito una fabbrica del consumo: sta letteralmente producendo consumo. La famiglia guarda incantata una figura vestita di bianco (un ‘celebrity chef’?) che compie un gesto eroico; la clonazione lo trasforma in un esercito, un pensiero rafforzato dalla marcia ordinata verso l’infinito dell’illuminotecnica. Solo migliaia di dollari ostacolano l’estasi visiva di questa famiglia!
57 | Persuasione
Andrew Moore
Al Meena Mall, Abu Dhabi, UAE
2009
dalla serie Abu Dhabi
Courtesy Yancey Richardson Gallery
Fino alla fine del 20° secolo, il centro commerciale sembrava essere una cosa americana per antonomasia, come il fast-food e i motel. Era il risultato logico dell’ascesa della periferia e dell’automobile. I centri commerciali erano spesso costruiti ai margini delle città ed erano rivolti verso l’interno, abilmente progettati per concentrare le energie di tutti sul consumo. Oggi il centro commerciale è un fenomeno globale – almeno per il momento, anche se lo shopping online sta prendendo piede. Il centro commerciale Al Meena di Andrew Moore potrebbe trovarsi quasi ovunque, a parte i giganteschi striscioni dell’Elite di Abu Dhabi e la passione per i copriletto. Un umano solitario sembra sorvegliare l’uscita da questa oasi economica.
58 | Persuasione
Patrick Weidmann
a sinistra
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al centro, dall’alto
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a destra
JAP5096-2016, 2016
2016
Courtesy L’artista
Patrick Weidmann non si interessa semplicemente di documentare il paesaggio della persuasione, con cartelloni e insegne che recitano: Libero! Migliore! O di documentare le schiere di beni di lusso sugli scaffali delle boutique alla moda. Il suo interesse risiede nelle strutture più profonde della psicologia del consumo – il linguaggio visivo della persuasione. Quali principi ci spingono a consumare in massa? Perché siamo attratti da certi prodotti? Il riverbero della luce sulla plastica e sul metallo, la seduzione di una forma sinuosa… I ritagli ravvicinati di Weidmann rendono oscura la scala reale e confondono il significato. Ci lancia un avvertimento: il materialismo cieco conduce solo in un vicolo cieco.
59 | Persuasione
Robert Walker
da sinistra
Times Square, New York, 2010
Times Square, New York, 2009
Times Square, New York, 2004
2004
Courtesy L’artista
Commercianti, promotori, politici Quasi tutti sono bombardati quotidianamente da messaggi che incoraggiano la gente a comprare questo o quel prodotto, aderire a questa o quella ideologia. Per molti anni, Walker ha focalizzato la sua macchina fotografica su quell’epicentro di messaggi incessanti e stridenti: la sempre pulsante Times Square di New York City. Egli osserva acutamente l’interazione tra le monumentali insegne lampeggianti e i loro bersagli mobili: le minuscole figure umane dei turisti che attraversano costantemente questo scintillante parco giochi, incantati. Non si rendono contro, per un breve istante, di essere parte dello spettacolare tableau? Walker suggerisce che le persone sono complici nel teatro della persuasione.
60 | Persuasione
Dougie Wallace
Harrodsburg
2016
dalla serie Harrodsburg
Courtesy L’artista
Nella sua serie Harrodsburg, Wallace esamina la smodata ricchezza e il consumismo che si possono trovare nel quartiere di Knightsbridge, vicino ai celebri grandi magazzini di Harrods. Da metà degli anni ’70 in poi, i milionari del Golfo hanno iniziato a venire in questa zona, raggiunti poi dagli oligarchi e dagli Hedgies. Wallace intende l’opera come una cruda esposizione dell’ascesa di questa élite ultra-facoltosa che sta cambiando il volto della città e che, secondo Wallace, “sta attribuendo un prezzo non solo alla gente comune, ma anche ai membri dell’alta borghesia nati del centro di Londra, ed emarginando i vecchi ricchi dai loro tradizionali habitat”.
61 | Persuasione
Eric Thayer
Un test con un modello di carta su un video Jumbotron sopra la Quicken Loans Arena mentre erano in corso i preparativi per la Convention Nazionale Repubblicana a Cleveland.
2016
Courtesy New York Times e Redux
Il reportage di Thayer alla Convention Nazionale Repubblicana del 2016 è stato ampio e realizzato sul momento, come richiede il buon fotogiornalismo. Ma questa immagine trascende la sua cornice temporale immediata. Rappresenta l’attuale civiltà satura di media e potrebbe altrettanto facilmente essere il prodotto di una macchina di propaganda cinese, araba, europea o sudamericana. Nelle parole spesso citate del teorico dei media Marshall McLuhan, “il mezzo è il messaggio”. Qui la tecnologia delle immagini video è stata messa a punto, i suoi colori vibranti e le forme in rapida trasformazione presto sedurranno e persuaderanno non solo i partecipanti nella grande sala ma anche i milioni di spettatori.
62 | Persuasione
Andy Freeberg
Sean Kelly
2010
dalla serie Art Fare
Courtesy L’artista
Freeberg si aggira per le gallerie di New York, insieme alle fiere d’arte contemporanea di Basilea, Miami e New York, alla ricerca di momenti incustoditi che rivelano che lo scintillio superficiale del mondo dell’arte nasconde una realtà più mondana: il gioco ad alta posta della vendita a sei-otto cifre. Freeberg ha descritto il modo in cui i confini sembrano dissolversi nel mondo dell’arte contemporanea. Egli afferma “Questa galleria è stata fondata in Svizzera, il suo proprietario è inglese, il suo direttore è francese e l’artista, Kehinde Wiley, è di origine nigeriana e afro-americana – e ha uno studio a Pechino dove lo assistono pittori cinesi”.
63 | Persuasione
Shigeru Takato
Cologne V
2004
dalla serie Television Studios
Courtesy L’artista
Nel corso di vent’anni, Takato ha fotografato più di duecento studi televisivi. La televisione ritrae il mondo attraverso il reportage e la narrazione, influenzando la percezione del mondo da parte delle persone. Gli studi televisivi sono luoghi dove converge un’enorme quantità di energia da molti angoli diversi della nostra civiltà planetaria. Questo è il motivo per cui spesso hanno una struttura circolare, implicando che sono al centro del mondo. Nel lavoro di Takato, questi studi rimangono silenziosi, anche se sono pronti a raccontare le loro storie. Uno studio muto è privato della sua funzione di base – ironicamente, questo ci permette di vederlo più chiaramente.
64 | Persuasione
Nick Hannes
The Persian Court at the Ibn Battuta, Dubai, 2016
2016
dalla serie Dubai. Bread and Circuses
Courtesy L’artista
Bread and Circuses è un progetto documentario di tre anni sul tempo libero, il consumismo e l’urbanizzazione guidata dal mercato a Dubai. Mostra la città come l’ultimo parco giochi della globalizzazione e del capitalismo, mentre solleva domande sull’autenticità e la sostenibilità – una Corte persiana come Starbucks? La rapida trasformazione di Dubai da una polverosa città di pescatori negli anni ’60 alla metropoli ultramoderna di oggi affascina sostenitori e critici. Con i suoi prestigiosi centri commerciali, le isole artificiali e gli iconici grattacieli (per non parlare delle orde di lavoratori immigrati), il piccolo emirato sul Golfo Persico potrebbe rivelarsi una futura città modello o un effimero parco giochi per fortunati.
65 | Persuasione
Andrew Esiebo
God is alive
Durante il servizio di preghiera mensile “Holy Ghost Night” della denominazione pentecostale Mountain of Fire and Miracle Ministries, i pastori si inginocchiano per invocare il perdono e le preghiere del loro leader dopo aver lasciato la chiesa in maniera controversa.
2011
Courtesy L’artista
Agli occhi di Esiebo, Dio è al centro della vita in Nigeria. Ad ogni angolo del paese si trovano spazi religiosi. La recente ondata di movimenti pentecostali e carismatici è iniziata negli anni ’70, nell’ambiente alfabetizzato dei college e delle università nigeriane. Questi movimenti hanno ampliato la loro portata arrivando a creare collegamenti con movimenti simili negli Stati Uniti. Da allora sono cresciuti e diventati mega chiese che vantano centomila o più membri. Verso la fine degli anni ’80, si è assistito anche all’adozione di nuove tecnologie mediatiche per diffondere i messaggi evangelici, acquisire nuovi adepti e farsi conoscere presso il pubblico.
66 | Persuasione
Sato Shintaro
dall’alto
Dotonbori, Chuo Ward, Osaka / Omori-Kita, Ota Ward, Tokyo
Kabukicho, Shinjuku Ward, Tokyo / Kabukicho, Shinjuku Ward, Tokyo
1997-1999
dalla serie Night Lights
Courtesy PGI, Tokyo
I quartieri del divertimento in Giappone sono pieni di luoghi volti a soddisfare i desideri umani di cibo, sesso e divertimento. La miriade di cartelloni pubblicitari presenti crea ritmi intriganti di colore, luce e forma. Nei suoi scatti, Sato elimina le figure umane per accentuare la struttura fisica della città. Ad un certo momento, apre l’obiettivo; poi, quando arriva la gente, lo copre velocemente con un foglio nero di carta. Ripetendo questa procedura diverse volte, accumula il tempo di esposizione necessario, tra i trenta secondi e un minuto. Questi vistosi cartelloni ricordano a Sato “dei fiori che sbocciano respirando l’aria dell’oscenità”.
67 | Persuasione
Priscilla Briggs
Happy (Golden Resources Mall, Bejing)
2008
dalla serie Fortune
Courtesy L’artista
Briggs immagina la civiltà come un organismo brulicante in cui le culture si sovrappongono e si mescolano, evolvendo costantemente in nuove forme. Le economie globali della produzione e del commercio modellano il destino delle persone in tutto il mondo, per non parlare del futuro dell’ambiente. Le sue fotografie dei paesaggi commerciali e manifatturieri della Cina rivelano uno specifico momento storico di rapida crescita economica in cui i “mega” centri commerciali sono diventati simboli di progresso economico. Qui, tra le sale di marmo brunito di Prada, Louis Vuitton e Gucci, l’influenza della cultura occidentale e la sua preoccupazione per la ricchezza e il lusso trovano terreno fertile in una Cina in rapida modernizzazione.
68 | Persuasione
Natan Dvir
Desigual
2013
dalla serie Coming Soon
Courtesy L’artista
Gli spettacoli urbani di Dvir, dove giganteschi cartelloni pubblicitari oscurano la gente sottostante, offrono una critica pungente al consumismo sfrenato. Tuttavia, le fotografie non sono prive di ironia e, in effetti, di umorismo. I passanti sono inconsapevolmente presenti nei tableaux, imitando pose e atteggiamenti, o agiscono come contrappunti, attirando l’attenzione sull’assurdità delle affermazioni dei pubblicitari – ‘Happy Ideas All the Time’ o ‘Better & Better’. Le immagini di Dvir suggeriscono che gli abitanti delle città moderne prendano questa messaggistica di buon grado, ignorando i cinguettanti slogan, prestando invece attenzione ai loro bisogni mondani e immediati. O almeno così credadono, e i pubblicitari lo sanno bene.
69 | Persuasione
Mark Power
I funerali di Papa Giovanni Paolo II trasmessi in diretta dal Vaticano. Varsavia, Polonia
2005
dalla serie The sound of Two Songs
Courtesy L’artista e Magnum Photos
A prima vista, questa immagine lascia perplessi: cos’è quel gigantesco technowall? – Power illumina in realtà due parti distinte di un evento contemporaneo: una folla funebre, schiacciata in una stretta fascia alla base dell’immagine e, occupando l’ottantacinque per cento dello spazio, un muro di giganteschi monitor. Ci vuole un attimo per capire che la folla è in realtà sullo sfondo, a guardare gli schermi, non in primo piano. Il soggetto di Power non è realmente il funerale del Papa; amplificando l’importanza dei monitor, mette in evidenza il potere dei media nelle nostre vite. Ci dominano, controllano, sopraffanno.
70 | Persuasione
Valérie Belin
tutte le opere
Untitled (Models II)
2006
dalla serie Models II
Courtesy L’ artista e Galerie Nathalie Obadia, Parigi/Bruxelles
La serie Models II del 2006 comprende dodici fotografie di giovani modelli – sei ragazzi e sei ragazze – scelti dai cataloghi proposti da varie agenzie di modelle. Qui viene mostrata una selezione di quattro foto. In contrasto con il metodo “antropometrico” scelto da Belin per le sue precedenti serie di ritratti, in questa occasione ha lavorato a partire da un’idea preconcetta del soggetto per creare uno stereotipo. Ciò che emerge da questa serie è un’estetica particolare, che riporta alla mente gli avatar usati per rappresentare gli esseri umani nei mondi virtuali. Si potrebbe anche dire che questa è una serie di ritratti di esseri chimerici.
71 | Persuasione
Andreas Tschersich
peripher 1827 (Detroit)
2010 / 2011
dalla serie peripher
Courtesy L’artista
Molti fotografi sono attratti dai nuclei centrali delle grandi città, dove la folla, gli edifici e le insegne si contendono lo spazio. Andreas Tschersich invece è attratto dalla vita più tranquilla delle periferie, e negli ultimi quindici anni ha viaggiato per il mondo per concentrarsi su ciò che lui chiama ‘periferia’. Tuttavia, il fotografo resiste ad essere categorizzato come un documentarista. I luoghi esistono davvero, non c’è manipolazione, ma la sua visione è altamente soggettiva. Egli cerca una sensazione del luogo. In questo caso ci mostra una Detroit devastata dall’era post-auto e la sensazione è essenzialmente di pathos. Come suggerisce il cartellone dominante, l’evasione è l’unica risposta.
72 | Persuasione
Lauren Greenfield
Selena Gomez, 17 anni, durante il servizio fotografico per la copertina di un album, West Hollywood, nel 2010. Dopo aver ottenuto il ruolo principale nel 2007 in Wizards of Waverly Place, Disney l’ha resa una star “multipiattaforma” con un enorme seguito sui social media.
2010
dalla serie Generation Wealth
Courtesy L’artista
Il tema di Greenfield, come abbiamo visto prima, è l’eccessiva abbondanza di ricchezza, glamour e fama americana che sembra ammaliare il mondo intero. Qui si nota una cantante che è stata preparata con cura per il successo globale. Greenfield mostra una piccola parte del processo non proprio glamour in un tableau piuttosto kitsch e strutturato come un quadro religioso – un trattamento appropriato per il culto quasi religioso di una Celebrità.
73 | Persuasione
Han Sungpil
Duplication
2010
dalla serie Façade
Courtesy L’artista, Art Space Ben di Seoul e Blanca Berlín Galería, Madrid
Sungpil ha viaggiato per il mondo contemplando la stranezza delle facciate temporanee utilizzate per nascondere cantieri e ristrutturazioni edilizie “antiestetiche”. A volte queste immagini in scala monumentale sono dei semplici rendering degli edifici che esistevano prima; una volta completati il restauro o la modernizzazione, saranno rimossi. A volte le immagini sono più romantiche, sotto forma di trompe l’oeil o di un’opera di pura fantasia. La prevalenza di questa pratica sempre più diffusa sembra tradire il desiderio della nostra civiltà di nascondere gli aspetti ruvidi e disordinati del nostro ambiente costruito, a favore di una realtà ideale e patinata.
74 | Persuasione
Andreia Alves de Oliveira
da sinistra
Lobby, Advertising agency
Lookout room, Brand consulting firm
Open space, Hedgefund
Hot-desking workspace,
Audit, tax and advisory services firm
Accountant’s desk, Law firm
Breakout space,
Transportation finance bank
2014
dalla serie The Politics of the Office
Courtesy L’artista
Andreia Alves de Oliveira si interessa alle moderne arti della persuasione, ma preferisce andare dietro le quinte per vedere dove vengono concepite, eseguite, raffinate e valutate le strategie. Nella sua serie The Politics of the Office, i cui scatti sono stati realizzati nell’arco di tre anni, entra negli spazi di lavoro di agenzie pubblicitarie, istituzioni finanziarie come banche specializzate e hedge fund, studi legali e consulenti di branding, facendo propri i termini accattivanti che hanno inventato per definire i loro spazi così moderni: una ‘lookout room’, un ‘breakout space’, ‘hot-desking’ e simili. Gli individui sono immateriali: vanno e vengono. L’industria della persuasione rimarrà.